Prima del trattamento si applica sulla regione da trattare una crema anestetica per circa 40 minuti.
Dopo rimozione dell’anestetico si disinfetta e si effettuano a livello della cute palpebrale dei piccoli spot lievemente distanziati tra loro, in cui per effetto del calore trasmesso dalla punta dello strumento si ottiene la sublimazione del tessuto.
La sublimazione consiste nel passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso/aeriforme. Pertanto, ogni spot sublima quella parte di cute più superficiale senza coinvolgere gli strati profondi e quindi senza causare sanguinamento e necrosi dei tessuti circostanti.
Tuttavia può insorgere un lieve edema e un po’ di rossore temporaneo.
Non vengono messi punti di sutura, né medicazioni o cerotti in quanto gli spot agiscono come i “punti di una cerniera” portando alla retrazione della cute palpebrale trattata.
L’effetto di retrazione palpebrale è immediato e la durata si manterrà nel tempo, mesi o anni in base allo stile di vita del paziente
Il protocollo prevede da 2 a 4 sedute della durata di circa 10-15 minuti ciascuna. Il paziente può tranquillamente riprendere la sua attività lavorativa già dopo la prima seduta.
Dopo il trattamento:
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Lieve gonfiore della zona trattata
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Comparsa di microscopiche crosticine che possono essere camuffate con un pò di fondotinta dopo almeno 48 h dal trattamento. Comunque la loro caduta avverrà spontaneamente nei giorni successivi, e si raccomanda di non rimuoverle manualmente
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Evitare l’esposizione al sole per almeno un mese
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Utile usare crema idratante con fattore di fotoprotezione elevata
Può essere utile a persone mature cosi come ai giovani che presentano un eccesso di cute in forma molto lieve, tale da sconsigliare l’intervento tradizionale con il bisturi.
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Minimo eccesso cutaneo della palpebra superiore in assenza di eccesso. di grasso
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Rugosità e lassità palpebrale
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Pazienti che rifiutano la chirurgia
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Pazienti attratti da procedure mini-invasive
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Pazienti con “zampe di gallina” che rifiutano il botulino
Si ottiene un accorciamento della cute in eccesso che diventa più tesa e luminosa rendendo uno sguardo più armonico e ringiovanito.
Ma è sempre consigliata?
Il Plexr, purtroppo, non garantisce un risultato efficace per tutte le imperfezioni palpebrali e per tutti i pazienti, pertanto, prima di sottoporsi a tale trattamento è preferibile affidarsi al parere esperto di un oculoplastico che saprà certamente consigliare la soluzione migliore adatta al singolo paziente.
Inoltre è bene precisare che la risoluzione dell’inestetismo non è sempre definitiva, potrebbe quindi essere necessario effettuare un nuovo trattamento a distanza di qualche anno.
La blefaroplastica chirurgica invece ha una durata di gran lunga maggiore (molti anni, anche se dipende molto dallo stile di vita individuale).
In conclusione, previa attenta valutazione medico-chiurgica, preferibilmente di tipo oculoplastica, è bene optare per la blefaroplastica con Plexr quando gli eccessi di cute siano minimi e quando si desideri migliorare l’aspetto della texture della pelle in quei punti in cui siano presenti delle piccole rugosità.
Esistono casi in cui oltre all’eccesso di cute è presente anche un abbassamento del sopracciglio, e la blefaroplastica da sola non basta a risolvere il problema.
Pertanto, a seconda dei casi, si può associare un trattamento con filler a base di acido ialuronico e/o Botox e/o fili di sospensione
Il numero delle sedute dipende dal caso clinico che si affronta: in linea di massima l’inestetismo viene corretto con 3-4 sedute al massimo intervallate da 30-40 giorni